KANT o di quella volta che ho pensato se do fuoco al locale forse non è una cattiva idea siuuum
L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità. Minorita imputabile a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità, se (la sua causa) non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza la guida di un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Che invece un pubblico si rischiari da sé, è cosa più possibile; e anzi è quasi inevitabile, purché gli si lasci la libertà; e precisamente la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi.
Ma sento gridare da ogni parte: non ragionate!
Non ragionate!
Non ragionate!
Non credo nella poesia se è giusta
Se è un prodotto consumista
Se chi non applaude è un fascista
Noi il nuovo allwashing
E forse dovremmo interrogarci sottoporci al dubbio sporcarci le mani valutare la nostra complicità a questo dire che poesia si fa come fosse un orto o una zuppa e chiederci se forse la poesia è più simile a un fuoco che esiste a prescindere dall'atto in cui coincidono necessità e mezzi, circostanza, privilegio e il caso bastardo che ti costringe a trasformare il tuo stridere con il mondo in melodia e magari superare ogni atroce buonismo per cui tutto è poesia, anche un cazzo di fuori, anche il Pacciani, anche questo palco usato per raccontarci le battaglie che combattiamo, scoprire che forse poesia è il filo rosso che lega la pancia dell'uomo all'uomo di prima, al di là delle circostanze della storia e racconta l'universale di un sentire, una parola che davanti al resto che evolve ancora racconta quello che siamo e ci fa riconoscere allo specchio sporco in cui sempre meno ci riconosciamo nella corsa veloce del mondo che cambia le guerre come cambia mutande, che ha smesso di interrogarsi, di sottoporsi, di sporcarsi le mani nel faticoso e apparentemente inutile definire con coscienza le cose, che si lascia tradire da intellettuali domande tipo “cos'è giusto e sbagliato” tipo “chi sono io per dire” tipo “ho davvero l'adhd o sono solo stronzo” tipo il pubblico davvero non capisce un cazzo o forse è costretto ad applaudire ciò che è giusto per paura che il dissenso alla forma lo faccia sembrare fascista anche a rischio di nascondere sotto un borghese e corretto annuire questo misero eco che resta della poesia che fa incazzare, che vibra alle vertebre e disdegna la Storia, ne esce e permane e ci fa dire che questa è la parola che mancava per dire chi siamo, che abbiamo a discapito di facili buonismi il potere di dire la significatività della frase, delle lettere insieme a formare parole, essere devoti a ciò che ci fa tremare invece che lasciar violentare e stuprare questa poesia e mi chiedo se forse non è una nostra responsabilità l'idea che ne trasmettiamo, questa poesia che svendiamo come tale per dirci che siamo il nuovo mondo anziché l'involuzione e arroganti a ogni occasione riaffermare il nostro alto onore di poeti, che ci siamo da soli concessi e io mi sono rotta il cazzo e se proprio non sono io nessuno per dirvi cosa non è poesia di certo voi non sarete nessuno per dirmi cosa lo è, che di certo non è un cuscino sopra cui appoggiare la testa per dormire dopo aver fatto la propria scema figura nel dire che la guerra è sbagliata mentre esplode Gaza, applaudire signori, e pregare di non scoprire che anche tutto questo è consumismo, un prodotto cabarettistico per intrattenervi con una facilona retorica populista, pensavate fosse solo di destra e invece no, ma almeno loro avanzano ipotesi di rivolta noi ci crogioliamo nel nostro puerile vittimismo, ci avete fatto caso che su Instagram esistono solo post che ti dicono "scopri se sei autistico" ma mai uno che dica "scopri se ti sei autodiagnosticato la qualsiasi per nascondere che sei un maleducato arrogante irresponsabile narcisista anche tu come il tuo ex e tutti gli altri contro cui punti il dito", spiattellare tutto vendersi al palco ora vi esco le tette e dico due parolacce e bestemmie e spero che qualcuno si senta offeso per una volta, a provare qualcosa di diverso dall'eiaculazione di questo grosso immenso segone che ci facciamo a vicenda.
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Informazioni autore
Sofia Zoli
Principessa la vita è dura posa la corona indossa l'armatura...... ⛈️⛈️⛈️ #frasi#poesia#impiantoaudio#meteora